L’associazione europea dei Risk Managers (FERMA) si è espressa lo scorso 26 maggio con un position paper (scaricabile a conclusione del post) riguardante il tema dei rischi che possono provocare un’interruzione del business, con conseguenti danni economici per le imprese, dovuti a rischi “NDBI” (non-physical damage business interruption).
NDBI è una situazione in cui un'azienda non è in grado di operare normalmente, nonostante non abbia subito danni fisici, a causa di circostanze al di fuori del suo controllo (forza maggiore). Ad esempio, una fabbrica potrebbe essere costretta a cessare le attività perché misure nazionali temporanee vietano ai dipendenti di andare al lavoro. Sebbene non vi siano motivi fisici per la chiusura della fabbrica, essa subisce comunque l'interruzione dell'attività e perdite finanziarie.
Il documento ha avuto origine dall’evidenza che, fatta eccezione alcuni pool, attualmente esiste una copertura assicurativa molto limitata in Europa per questa tipologia di rischi NDBI.
L’esperienza negativa “da Covid 19” ha pertanto sensibilizzato FERMA nell’avviare questo progetto di costruzione di un “EU Resilience Framework for Catastrophic Risks – “ (di seguito “RFCR”).
L’ obiettivo è quello di creare una partnership a più livelli tra pubblico e privato in grado di fornire una risposta efficace ad una vasta gamma di rischi catastrofali che possono provocare danni NDBI attualmente scoperti e non indennizzabili.
La RFCR funzionerebbe a quattro livelli:
1. Gestione dei rischi a livello aziendale: anticipazione, prevenzione, identificazione e mitigazione dei rischi
2. Trasferimento del rischio ai mercati assicurativi e riassicurativi privati, sviluppando una copertura rafforzata per NDBI
3. Garanzie del pool degli Stati membri nazionali
4. Supporto dell'Unione europea e coordinamento tra i governi nazionali
Vista l’importanza del tema, tornerò sull’argomento non appena ci saranno sviluppi.